Con la revisione della legge sull’energia (LEne), il Consiglio federale prevede di prolungare gli incentivi al settore delle energie rinnovabili nonché di allinearli maggiormente al mercato. In linea di principio, BKW appoggia l’orientamento del Consiglio federale, in particolar modo per quanto riguarda il modello dei contributi agli investimenti. Questo conferirebbe utili stimoli agli impianti, affinché vengano gestiti in modo efficiente e nel rispetto delle esigenze del mercato.
Con il proprio parco produttivo, BKW mira a contribuire alla sostenibilità. L’obiettivo è rendere rinnovabile il 75 percento della potenza installata del parco produttivo entro il 2023. Le decisioni di investimento delle aziende d’approvvigionamento elettrico in progetti del settore delle energie rinnovabili sono influenzate da diversi fattori: è soprattutto il quadro normativo ad essere determinante, oltreché le condizioni della capacità produttiva dovute a topografia e consenso sociale rispetto alle singole tecnologie (ad es. l’energia eolica).
Incentivi agli investimenti per le rinnovabili
In presenza, all’interno del Paese, di un ampio consenso sociale e politico circa un ampliamento del settore delle rinnovabili, si rendono necessarie ulteriori misure di incentivazione mirate. BKW sostiene un’incentivazione delle rinnovabili vicina al mercato e competitiva. Questa però non deve diventare una misura permanente ma deve essere un semplice finanziamento di partenza durante una fase di transizione.
Ciò premesso, BKW appoggia il modello dei contributi agli investimenti proposto altresì dal Consiglio federale. Questo non prevede per l’energia rinnovabile né un prelievo fisso né un prezzo di prelievo prestabilito. Al contrario crea forti incentivi agli investitori, affinché gestiscano i loro impianti in modo efficiente e secondo le esigenze del mercato. BKW preferisce pertanto incoraggiare questo modello di incentivi anziché altri modelli, quali la rimunerazione per l’immissione di elettricità o il cosiddetto «premio di mercato flessibile».
Contributi anche all’idroelettrico, all’eolico e alla biomassa
BKW accoglie anche il fatto che, per l’assegnazione dei contributi agli investimenti, il Consiglio federale abbia previsto gare d’appalto per incentivare i grandi impianti fotovoltaici. Ma essa propone anche che l’impiego di questo strumento non sia limitato ai soli grandi impianti fotovoltaici; qualora vi siano sufficienti progetti, andrebbe infatti applicato anche ad altre tecnologie, come l’energia idroelettrica, l’energia eolica e la biomassa.
Domande frequenti
Con l’approvazione della strategia energetica 2050, nel 2017 la popolazione svizzera si è espressa a favore di un futuro energetico sostenibile, andando verso un impiego di energie rinnovabili e di efficienza energetica. Tuttavia le misure stabilite per incentivare le energie rinnovabili locali (acqua, sole, legno, biomassa, vento e geotermia) scadono, a seconda del caso, a fine 2022 o a fine 2030. Per continuare a garantire una produzione di energia da fonti rinnovabili è pertanto necessario prolungare tali misure. Esse devono essere più vicine al mercato e più competitive possibili, e vanno limitate a livello temporale nonché quantitativo. BKW accoglie pertanto le proposte del Consiglio federale; in particolare è d’accordo a prolungare gli incentivi mediante contributi agli investimenti, a non aumentare il supplemento massimo per la rete nonché a limitare la validità delle misure al 2035.
Lo strumento del premio di mercato per le grandi installazioni idroelettriche già esistenti non incentiva gli investimenti per la manutenzione o l’ampliamento delle centrali idroelettriche; per tale motivo, il Consiglio federale intende giustamente abolirlo. Le risorse in tal modo rese disponibili potrebbero essere impiegate al meglio, potenziando il settore delle rinnovabili. Inoltre, il premio di mercato non è compatibile con un eventuale accordo UE sull’energia elettrica, in quanto rappresenterebbe un aiuto illecito. Per la Svizzera, un accordo sull’energia elettrica sarebbe di notevole importanza (non da ultimo per la sua interconnessione fisica), sia per assicurare l’approvvigionamento che per distribuire l’energia elettrica in modo efficiente.
BKW mira a un’incentivazione delle energie rinnovabili vicina al mercato nonché competitiva, e i contributi agli investimenti sono la soluzione migliore per realizzarla nel modo più efficiente possibile. Questo modello non prevede per l’energia rinnovabile né un prelievo fisso né un prezzo di prelievo prestabilito. In tal modo l’investitore resta imprenditore, con tutte le opportunità e i rischi che il mercato offre. Al contempo, vengono creati forti incentivi per gli investitori, affinché gestiscano i loro impianti in modo efficiente e secondo le esigenze del mercato.
Al contrario di altri modelli di incentivazione, quali la rimunerazione per l’immissione di elettricità o il cosiddetto «premio di mercato flessibile», qui lo Stato non è il maggior assuntore dei rischi dei prezzi di mercato. Ciò permetterebbe un passaggio più rapido e semplice a un sistema di economia di mercato puro, in quanto, con i contributi una tantum agli investimenti, il settore pubblico non dovrebbe ottemperare ad alcun obbligo di pagamento pluriennale.
L’esperienza di alcuni Paesi esteri ci insegna che con il sistema delle gare pubbliche si possono ridurre ulteriormente i contributi alle incentivazioni per chilowattora. Con incentivazioni limitate è di conseguenza possibile agevolare di più il settore delle rinnovabili. Inoltre, così è più facile stabilire i contributi alle incentivazioni rispetto al sistema amministrato dei contributi agli investimenti, il cui importo va calcolato secondo la situazione dei costi e dei ricavi del singolo impianto. Lo strumento della gara per l’assegnazione dei contributi agli investimenti non andrebbe impiegato soltanto per i grandi impianti fotovoltaici; qualora vi siano sufficienti progetti, esso andrebbe infatti applicato anche ad altre tecnologie, come l’energia idroelettrica, l’energia eolica e la biomassa.
Dal 2009 le energie rinnovabili sono incentivate con un supplemento per la rete, corrisposto da tutti i consumatori in base al consumo effettivo. Il sistema odierno tuttavia favorisce un sovvenzionamento trasversale non equo e inefficiente, tramite cui si viene anche a creare un’incentivazione multipla. I produttori con autoconsumo beneficiano di tributi e tasse più bassi per l’utilizzo della rete, cui non corrispondono tuttavia costi inferiori per l’ampliamento e la gestione della stessa. I vantaggi finanziari degli autoconsumatori sono sovvenzionati trasversalmente da tutti i consumatori tramite tariffe di rete più alte. Per evitare tale meccanismo sono necessarie tariffe più realistiche. Ciò significa che la tariffa di rete non dovrebbe essere calcolata in base al consumo di energia elettrica (kWh) ma alla potenza massima dell’allacciamento (ct./kW). Così si creerebbero anche incentivi a ridurre a lungo termine la potenza massima dell’allacciamento tramite il consumo proprio, con un conseguente calo effettivo dei costi di rete.
No. Solitamente in Svizzera la sicurezza dell’approvvigionamento inizia a diventare critica verso fine inverno, quando le riserve di stoccaggio sono al minimo e le importazioni limitate. Gli impianti fotovoltaici supplementari contribuiscono solo in minima parte ad assicurare l’approvvigionamento di energia, in quanto d’inverno (inoltrato) il loro potenziale produttivo è troppo basso. L’incentivazione delle rinnovabili da sola, pertanto, non garantisce la sicurezza dell’approvvigionamento. È necessario piuttosto uno strumento complementare dedicato specificatamente all’incentivazione della sicurezza dell’approvvigionamento. Uno strumento utile potrebbe essere, ad esempio, una gara per l’assegnazione dei contributi agli investimenti per le centrali elettriche con un contributo alla sicurezza dell’approvvigionamento. Anche il Consiglio federale prevede tale strumento nel quadro della revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico.